L'arte tessile a Longobucco
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Longobucco è stato da sempre il territorio più rinomato nell'Arte Tessile.

Vari folcloristi, avventurandosi per Longobucco, lasciano preziose tracce dello splendore della tessitura in tempi remoti, lodando disegni, motivi e colori che contraddistinguono le coperte. Ecco ciò che scrive Giovanni De Giacomo:

<< E si che avevo assistito…, in casolari coperti e bloccati dalla neve, alla creazione di superbe bellezze: m'ero, tante volte piegato in religioso raccoglimento sugli orditi portentosi delle donne dei monti calabri e avevo assistito al mistico germogliare e al lieto rifiorire di lussureggianti primavere, dietro al loquace rincorrersi delle lucide spole, tra i subbi rigonfi di qua dei sapienti lecci, ai quali due piedini avvolti in calze di lana imprimevan brividi febbrili. E in poche ore, calde di vita, balzavan figure e ornamenti leggiadri: era la creatività dello spirito, trionfante delle ostili forze della materia bruta: lo stame s'animava, e accoglieva con anelito, all'amplesso tenace, le trame dei vari colori. Così, nelle lunghe veglie invernali, l'impeto d'una volontà faceva sorgere quasi sempre tra foreste rameggianti, il tripudio della vita, in limpide visioni di scene gioconde: solo ogni tanto una Croce, ma una Croce fiorita, adorna di edere e di pampini e di grappoli e di rose… ed ecco il telo con cacce anelanti fra boschi intricati; ecco rapidi voli di uccelli attorno ai nidi; ecco casette aggrappate alla rupe illuminate dal sole e la chiesuola col suo campanile, tra gelidi tappeti di neve; ecco fiori fioriti tra sterpi e pruneti; ecco viti attorcigliate agli olmi e tralci pampinei e pergolati con grappoli di rubini e gerle riboccanti di racimoli e gialli d'ambra; ecco colombe insidiate da falchi; ecco il pagliaio solitario e il prato verde, tra il verde i cento colori dei fiorellini silvestri; e corse sfrenate di cavalli coi bei cavalieri chiomati e ancora armenti meriggianti presso laghi popolati di cigni, mandrie ebbre di giovinezze feconde… Quando le coperte di Longobucco, nel 1909, furono tratte fuori dalle casse, alla luce del sole, in via Colletta, nella patria di Dante e di Giotto, qualcuno esclamò: "Ma dov'è codesto Longobucco? Codesta terra benedetta dove le fate, che non sanno di alfabeto e di disegno, traggono tanta varietà di colori? E fu un correre e ammirar >>.

 

 

A Longobucco la pratica della tessitura ebbe periodi di grande splendore fin quasi dall'inizio del secolo scorso.

Nel 1930 nasce la mostra d'arte tessile grazie all'iniziativa dell'artigiano Celestino.

Intorno agli anni '50, lo stesso, dirige un corso di preparazione professionale alla tessitura voluto dal consorzio provinciale per l'istruzione tecnica ; passato poi alla direzione del sig. Guarascio. Vi erano tre tipi di corsi: quello per i tappeti annodati, quello per il ricamo e quello per la tessitura. Dal 1977 in poi, i corsi professionali iniziano ad essere gestiti dalla Regione Calabria. A Longobucco oltre ai prodotti tradizionali si lavora anche in un settore più moderno, quello dell'arredamento e dell'abbigliamento femminile: stoffe d'arte per l'alta moda, oltre naturalmente agli accessori come borse, cinture, cravatte, borsellini foderati in pelle e scialli. Questa applicazione moderna dell'artigianato antico non è da sottovalutare, consente infatti un ampliamento del mercato, allargandone l'offerta. Coperte, arazzi e tappeti di Longobucco parteciparono all'esposizione di Roma del 1921/23/24/25. Nel 1929 a Barcellona conquistano la medaglia d'argento, e nel 1930 arriva la seconda medaglia d'argento a Milano.

Negli ultimi anni, a Longobucco, vari enti si sono occupati della valorizzazione dell'arte tessile attraverso esposizioni. La Pro-Loco longobucchese nella consueta “Fiera Popolare” ha esposto i vari prodotti tipici locali tra cui primeggiavano i prodotti tessili; il comune e la provincia organizzano annualmente “La Settimana della Tessitura”.