Le coperte
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I TESSUTI PER I QUALI SI DISTINGUE LONGOBUCCO SONO LE COPERTE O COPRILETTO.

La lavorazione di esse è antichissima e non si può stabilire un'epoca precisa in cui sono cominciati a sorgere tali lavori fatti al telaio, poiché non se ne ha memoria scritta, ne orale. Certo è però che detta lavorazione non è venuta da fuori, ma è un perfezionamento della lavorazione della lana, della seta. Ciò viene provato dal fatto che le coperte più antiche, che risalgono prima dell'introduzione in commercio del cotone, sono tutte di seta genuina o miste a capisciola oppure di lana e poiché la lavorazione della lana e della seta esisteva già per formare indumenti (vesti , sottovesti e corpetti) lavorati al telaio, si cominciarono a fare anche i tessuti per coprire i propri letti. Certo le prime coperte furono lavorate in modo rudimentale e con poca perfezione a causa della mancanza dei disegni, che man mano l'operosità e l'ingegno delle massaie hanno perfezionato.

Una canzone popolare canta le nostre coperte come le più belle, così belle che superano la bellezza del sole!”

Cuverte chi nun hannu li mercanti;

bellizze chi nun ha mancu lu sulu.

Haju giratu da Napuli avanti,

Cuverte cume cchiste un ci nna sunu.

Coperte che non hanno i mercanti;

bellezze che non ha neanche il sole.

Ho girato da Napoli in sopra,

Coperte come queste non ci sono.

Ecco alcuni esemplari tradizionali:

Ci sono delle coperte formate da un assemblaggio di strisce realizzate al telaio ed all'uncinetto (fig.1), ciascuna larga 20cm, unite tra di loro col puntu a giornu cecatu (cieco), (fig. 2). Per bordura, invece della tradizionale francia si utilizza il cosiddetto francione realizzato all'uncinetto; queste sono le cosiddette coperte a fasce .

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