Post-lavorazioni
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Attraverso un passaggio molto semplice detto “nttùlare” . Dopo che si è finito di realizzar la tela, viene tessuto un po' di liscio (sfondo senza trama) dove si cuce un pezzo di stoffa. Una volta che i fili dell'ordito, che per conseguenza si trovano attaccati al pezzo di stoffa, si tagna la tela realizzata.

In fine il pezzo di stoffa viene arrotolata al subbio inferiore attraverso a niattùla : ecco la derivazione del nome dell'intero processo nttùlare.

Come verranno unite le tre tele

 Le tre tele create al telaio vengono unite tramite una cucitura. Per la buona realizzazione della coperta, di estrema importanza è la bravura della tessitrice nel fare combaciare i punti del disegno suddiviso nelle tre tele e la bravura di chi cuce ed unisce le tre tele.

Ultima operazione è la realizzazione della bordura della coperta, detta Francia . La preparazione del filo utilizzato segue quasi lo stesso procedimento della preparazione del filo del tessuto :Incannaggio, Orditura, Piegatura, Rimetaggio del Liccio, Annodatura; solo che in questo caso i fili utilizzati sono 16, quindi 32 fili che verranno annodati al subbio. L'ordito prodotto viene detto Terzigghya (fig. 1a).

Il filo che verrà utilizzato come “trama”, viene Turciutu (attorcigliato) attraverso un fuso di legno, ottenendo un particolare filo attorcigliato, detto Micciuliddu .(fig. 2). In questa operazione, anche i licci seguono l'identico movimento come nella formazione del tessuto:

il filo attorcigliato, dopo essere passato attraverso la Terzigghya (ordito), viene avvolto ad un pezzo di tavola a forma rettangolare, lunga 10cm e larga 5cm, detta Spatuzza (fig. 1b), un'altra Spatuzza (fig. 1c), più lunga (15cm), ma più stretta (3cm) funge da cassa battente. Una volta preparati i giusti metri di Francia, circa 8,50m, si cuce ai bordi della coperta.

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La Francia lavorata anticamente

  Anticamente si lavorava un altro tipo di francia , oggi in disuso. I procedimenti che portano alla sua realizzazione sono quasi identici a quella in uso attualmente. Il filo usato non veniva turciutu (attorcigliato), ma lasciato al suo stato originale, il quale, poi veniva annodato in un modo particolare che rendeva la coperta più bella. Se ne realizzavano tipi diversi, sia per forma che per colore.

 

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